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Il "sistema narrativo" di Nino Vetri (Palermo, 1964: "Le ultime ore dei miei occhiali", 2007; "Lume Lume", 2010, entrambi pubblicati da Sellerio) è stato definito da Andrea Camilleri in questo modo: "ordinare una dopo l'altra tante piccole tessere, in ognuna delle quali è contenuta una microstoria compiuta, sino a formare un vasto, movimentatissimo, coloratissimo affresco". Di tali affreschi, l'ultimo è questo "Sufficit". Sulla casa di campagna del nonno nelle montagne delle Madonie, regna Nino il Contadino, un guardiano-ortolano di saggezza agreste e filosofica pigrizia. Attorno si affollano storie di personaggi minori. Abitanti di un mondo in apparenza dormiente, di comica assurdità, in realtà attraversato da una sotterranea corrente di intercomunicabilità, che si trasmette come un sorriso di tolleranza verso ogni cosa.