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Franco Enna è lo scrittore che forse ha provincializzato il giallo italiano. Savinio e lo stesso Calvino avevano dato una sentenza definitiva: il paesaggio domestico non è adatto a fare da scenario a un poliziesco. Cannarozzo, alias Enna, senza osare ancora presentarsi con un nome così poco in tono con le atmosfere del thriller, osava invece tra i primi, negli anni Cinquanta, tuffare il delitto, il torbido e l'intrigo nelle nostre pigre e crepuscolari province, magari le più folcloristiche, come Marsala e Pantelleria. E creava un genere che Alberto Tedeschi battezzò "giallo d'arte", intendendo con ciò quello che oggi chiameremmo giallo realistico.