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La malattia mentale deforma la personalità, annulla le conoscenze, svuota la memoria, disperde la percezione di sé e l'autostima, distrugge i sentimenti, la voglia di vivere. Rimuovere le macerie dopo questo terremoto e poi ricostruire la città è un'opera difficile, bisogna ricomporre la psiche, riedificare la dignità della persona, attenuare il pregiudizio, re-includere nella famiglia, nella comunità, nel lavoro. Per questo la psichiatria è ancora in crisi, nonostante la rivoluzione basagliana, la chiusura dei manicomi, l'apertura al territorio e alle professioni umanistiche, le scoperte e i prodigi realizzati dalle scienze mediche. In questo contesto non proprio esaltante, c'è però chi si oppone, propone e si sforza di cambiare il corso delle cose. Lo fa con le denunce appassionate contro ogni forma di violenza istituzionale e privata. Ovvero, realizzando e valorizzando le buone pratiche: DSM operativi sulle 24 ore, assistenza domiciliare, inserimenti lavorativi all'interno di cooperative sociali di tipo b, pratiche riabilitative innovative. Nel volume si presenta un'esperienza nata da zero, e condotta con tenacia da un collettivo di professionisti animato da amore per il prossimo e dalla passione verso il proprio lavoro. Approcci teorici, processi, metodi, strumenti ed esiti innervano quella che oramai viene considerata una buona pratica in materia di riabilitazione psichiatrica.