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La demenza è stata chiamata l'epidemia silente del terzo millennio. I dati che riferiscono un aumento progressivo e continuo sono inquietanti e mettono in luce la gravità del problema che coinvolge non solo il soggetto ammalato ma tutta la famiglia. Ovviamente la terapia è di competenza medica e legata al progredire degli studi sull'impiego personalizzato dei farmaci. Tuttavia, per prevenire situazioni estreme e alleviare la pesantezza di certe condizioni, a chi assiste il malato può essere utile conoscere la malattia, le cure attualmente disponibili, la rete dei servizi di aiuto e di sollievo, le modalità di assistenza secondo le caratteristiche della singola persona, i mezzi che in famiglia o in struttura di accoglienza possono aiutare il paziente e chi l'assiste. Queste notizie sono esposte con chiarezza nel testo, per consentire agli operatori e ai familiari di essere informati e trarne opportune indicazioni pratiche. In particolare viene presentato un programma di attivazione psicomotoria frutto di esperienza pluriennale con gruppi di ammalati di Alzheimer, nei quali gli osservatori hanno rilevato, oltre a una certa serenità nella partecipazione, un lieve mantenimento di maggiore vivacità e attenzione nella presenza alla realtà quotidiana. Questo programma, più che ad incrementare funzionalità motorie (che vengono comunque sollecitate e migliorate), è volto a coinvolgere la persona nella sua globalità. Viene anche presentata una proposta di sostegno psicocorporeo per chi assiste il malato, ripetutamente sperimentata in gruppi di caregiver, che viene sintetizzata per poter essere impiegata individualmente come autoaiuto.