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Nel mondo del business, quella del controller è una figura professionale ormai riconosciuta. Non così, invece, nella sanità italiana. Apparsa "sulla scena" solo all'inizio degli anni '90 sull'onda del processo di aziendalizzazione, alla figura del controller è stato - di fatto - affidato un compito ambizioso: introdurre gli strumenti (quelli di programmazione e controllo) necessari per diffondere la cultura manageriale in un contesto organizzativo (quello sanitario) non sempre incline a recepirne le "logiche di fondo". Non è facile dire, dopo quasi 30 anni, se (e in quale misura) i controller delle aziende sanitarie italiane siano usciti vincitori da questa sfida. Qual è la reale diffusione della figura del controller nella sanità italiana? Dove ha davvero "messo radici"? Come è entrato nei meccanismi di funzionamento di organizzazioni così complesse e professionalizzate come quelle sanitarie? Quale ruolo ha saputo "ritagliarsi"? Quali i risultati effettivamente ottenuti?