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Il secondo volume degli scritti inediti in italiano di Janusz Korczak contiene le lettere inviate ad amici, collaboratori ed ex-allievi tra il 1915 e il 1939, una serie di articoli e interviste raccolte tra il 1908 e il 1939, nonché alcuni scritti riguardanti le attività della Casa degli Orfani. I testi sono caratterizzati da una forte componente autobiografica. Un orizzonte autobiografico che appartiene all'intera scrittura dell'educatore polacco e che descrive il suo sforzo costante di occuparsi dei bambini, di accompagnarli e di educarli. Scrivere sulla propria esistenza, per Korczak, significa riflettere su sé stesso come educatore e sulle strategie relazionali che coordina o che realizza direttamente al servizio dei minori. In questo senso, egli fu anche etimologicamente un paradigmatico «ped-agogista». Anche se l'intera produzione dello scrittore polacco può dirsi un tentativo di narrare la propria esistenza in relazione al mondo inesauribile dell'infanzia, questo volume propone per la prima volta al pubblico italiano una serie di scritti in cui l'autore racconta le vicende della sua vita in prima persona, facendo emergere la passione e lo sforzo educativo nei confronti dei bambini.