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Imparare a leggere e a scrivere (ma anche ad ascoltare e a parlare) è uno dei passaggi fondamentali della crescita culturale ed umana di ogni bambino. Come lo si è fatto nel tempo? Come lo si fa, oggi, nelle scuole? Quali metodi, soprattutto alla luce dei più recenti contributi della ricerca linguistica, psicologica e delle neuroscienze, risultano più legittimati? Perché? E che cosa dice il punto di vista pedagogico al riguardo? Il volume, rispondendo a questi interrogativi, accompagna nella fitta e non ancora esaurita diatriba tra globalisti o analitici, tra sintetici o alfabetici, senza essere preventivamente schierato per una soluzione assoluta. Per questo sono messi in luce i pro e i contro più o meno evidenti e significativi delle diverse impostazioni metodologiche e delle loro possibili, in certi casi, ibridazioni operative. Ne discende infine una consapevolezza pedagogica: per un insegnamento-apprendimento linguistico che sia formativo e integrale, ogni procedura o tecnica, digitale o analogica, è sempre da inserire in un più generale approccio dialogico e maieutico.