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Il libro propone una serie di saggi, che, pur distinti fra loro, sono uniti da un motivo conduttore comune. Nel primo saggio il paradigma di base dei sistemi politici viene interpretato come rapporto polare fra "linearità" e "circolarità". L'attuale prevalenza di quest'ultima si manifesta nella categoria politica madre "egualitario/ elitario" attraverso l'eccedenza del primo termine, per il prevalere del "principio sociale" su quello "politico". Ciò si traduce in una continua erosione della "rappresentatività" degli eletti, sollecitando una maggiore responsabilità decisionale della politica, e una riformulazione del corpo elettorale in termini di "rappresentazione". Questa, nel secondo saggio, è descritta come "forma" costituente "originaria". In quest'ambito transizionale la polarità "sinistra/destra" (terzo saggio) può ambire al ruolo di "confluenza riepilogante" delle dinamiche politiche democratiche. Nell'ultimo saggio l'intima radice antropologica, che sottende le "categorie della politica", è analizzata attraverso l'intreccio connaturante, che le lega alla società e, in particolare, alla "religiosità". Nel ruolo di ipostatizzazione dell'assoluto, la politica contribuisce a immettere la metafisica nella trama del vissuto. Presentazione di Nicola Antonetti.