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"Quello di Zanardelli rappresenta un approccio allo sviluppo del Sud che punta sulle vocazioni e sulle potenzialità dei territori, sulla valorizzazione delle sue risorse (oggi diremmo sui beni comuni), sull'istruzione e sulla formazione al lavoro, sulla qualità delle classi dirigenti, sui diritti alla cittadinanza e sui servizi. [...] La scoperta di questo bresciano che voleva risolvere i problemi del Sud e del Paese è anche la lettura di un modo di vedere, concepire e, soprattutto, realizzare interventi nelle regioni meridionali che avrebbe dovuto fare scuola e che, probabilmente, avrebbe portato l'Italia a trovarsi in una situazione diversa. La storia del Paese e dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno del Novecento ha preso un'altra strada, puntando su priorità diverse, seguendo logiche differenti con annesse successive derive. Credo che rileggere Zanardelli, oggi, possa rappresentare un'opportunità di riflessione ed anche uno stimolo per ripensamenti e scelte coraggiose (allora come adesso) su obiettivi prioritari per lo sviluppo. Non rimpianto, ma riscoperta della memoria, senza la quale non c'è futuro." (dalla Presentazione di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud)