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Definito da Pasolini "dopo Verga e prima di Svevo, il più grande narratore italiano dell'Ottocento" e amato anche da Calvino, che ne ripropose "L'eredità" Ferramonti in una nota collezione einaudiana, Gaetano Carlo Chelli ha conosciuto negli ultimi decenni una insperata fortuna, culminata nel celebre film di Bolognini tratto dal suo romanzo migliore. Anticipando Moravia, Chelli è il primo scrittore post-unitario a interessarsi con occhio spietato dei vizi e delle inquietudini della borghesia, sullo sfondo della trasformazione di Roma da città a metropoli. In una società in cui domina ormai incontrastato, a danno dei sentimenti, il demone del denaro, degli affari e della cupidigia, la sua produzione narrativa racconta storie fosche di intrighi e di passioni. Questo volume ricostruisce per la prima volta nella sua integralità l'universo chelliano, partendo dai romanzi giovanili e dalle esperienze giornalistiche locali, per poi giungere al cuore del suo laboratorio, fino ai racconti e al tramonto della sua vena creativa. Un profilo accurato ed esauriente, che ci restituisce la figura di un intellettuale per molti versi ancora sconosciuto.