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«Una mostra che è prosecuzione di quel virtuoso cammino intrapreso presso gli spazi espositivi del Centro Islamico Culturale d'Italia - Grande Moschea di Roma. La nuova esposizione che qui si presenta può ben dirsi il raccolto fruttuoso di quanto a suo tempo seminato nel giardino della convivenza pacifica. In perfetto spirito ideale, è difatti la degna prosecuzione di quel virtuoso cammino intrapreso con la Mostra "Pace e Amore" ospitata nell'autunno del 2018 presso gli spazi espositivi del Centro Islamico Culturale d'Italia - Grande Moschea di Roma. Pace e amore sono senza ombra di dubbio due sentimenti di cui ogni autentica "madre" è portatrice e sono fondamento di quelle politiche di concordia fra i popoli di cui vuol farsi attore e interprete il nuovo prestigioso allestimento della mostra, a giusta prosecuzione del discorso e del percorso intrapresi, presso l'Expo Mondiale di Abu Dhabi, col fine di continuare ad offrire una volta ancora, attraverso l'arte e la bellezza, una concreta speranza all'umanità. La promozione della pace e dell'amore tra gli uomini diviene allora imperativo morale da mettere in pratica nella quotidianità, imperativo cui ancor di più sono chiamati i credenti e i rappresentanti delle religioni. È proprio ad Abu Dhabi che nel febbraio del 2019, pochi mesi dopo la conclusione della mostra alla Grande Moschea, Papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, hanno sottoscritto il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune. Non vi può essere fratellanza umana senza che vi siano pace e amore. Proprio per questo il cammino della Mostra Pace e Amore è di grande e straordinario interesse e l'esposizione internazionale di Expo 2021 di Abu Dhabi è il giusto compimento di un viaggio incredibile. La nostra "Pace e Amore", quella nata presso il Centro Islamico Culturale d'Italia, nella sede della più grande Moschea d'Europa a Roma, è dunque, per noi, non solo motivo di orgoglio e di soddisfazione, ma è soprattutto una scelta spiritualmente pertinente, per contribuire a promuovere questi due nobili sentimenti, attraverso i quali si esplica la misericordia di Dio. L'arte, fattasi già nella precedente occasione manifestazione di quella pace e di quell'amore che da Dio provengono, dono di misericordia per le creature, riflesso di due dei novantanove bei nomi di Dio propri della tradizione islamica: al-Salam, la Pace, e al-Wadud, l'Amorevole, si fa in questa occasione anche madre feconda di nuovi percorsi di fratellanza tra gli uomini, creature forgiate da un Unico Artefice.» (Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro islamico d'Italia della Grande Moschea di Roma)