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«Le opere dell'autore rifiutano il concetto di una pittura tesa al piacere del senso della vista, e spostano la visione dall'occhio all'interiorità più profonda dell'animo umano. Per Pietoso il colore è il vero protagonista dell'immagine e per questo lo utilizza con pennellate grosse e ben evidenti. I soggetti sono rappresentati nel rispetto della realtà, anche se invece viene espresso il dramma attraverso la violenza cromatica e la deformazione della realtà. A tratti sembra percepire segni propri all'arte primitiva, spontanea ed istintiva. Nei suoi dipinti ci sono gradazioni di colore e sfumature capaci di creare ombre e volume, con tinte fortemente contrastanti. Nelle sue opere prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà, così da accentuarne i valori emozionali ed espressivi. Il suo lavoro è caratterizzato dalla manifestazione diretta, tramite il segno e il colore, dell'esperienza emozionale e spirituale della realtà, così come la sperimenta l'artista. L'autore dipinge ciò che sente. Quindi possiamo dire che la sua è una tecnica "spirituale". Costruisce dall'interno all'esterno: dall'anima direttamente alla realtà, senza mediazioni. Questo produce una ribellione dello spirito contro la materia e quindi gli "occhi dell'anima" sono la base di partenza della sua poetica. L'occhio interno si sostituisce a quello esterno.» (Da Dall'occhio all'interiorità più profonda dell'animo di Vittorio Sgarbi)