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L'impegno di Maria Ignazia Danieli per la traduzione italiana di molti degli scritti di Origene, protrattosi nel corso di vari decenni, è stato via via affiancato da approfonditi studi sull'opera dell'Alessandrino. I saggi raccolti nel volume danno testimonianza di questa ricerca, nata al di fuori dell'accademia ma sempre attenta ai suoi risultati, frutto di una viva meditazione personale sui testi origeniani. Essa verte su temi centrali come la spiritualità dell'esodo, l'esegesi del Cantico e più in generale il modo di accostarsi alla Bibbia da parte di Origene, la sua visione della redenzione e della salvezza, la figura di Maria. Ne emerge un'immagine dell'Alessandrino esegeta e teologo intimamente radicato nella Parola della Scrittura, e per ciò stesso in continuità con la radice d'Israele, ma insieme aperto agli esiti del pensiero greco e della cultura ellenistica, in felice sintesi pregna di futuro. Questo seguito è ancora approfondito alla luce delle tradizioni del primo monachesimo, che con Atanasio ed Antonio si collocano anch'esse nella scia luminosa della cultura cristiana di Alessandria. Come ebbe a scrivere di lei Manlio Simonetti, «la completa simbiosi di studio e di affetto, che è la cifra distintiva della ricerca di Maria Ignazia», fa di questa raccolta un documento prezioso del significato spirituale permanente del grande maestro cristiano di Alessandria.