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In un tempo in cui si affaccia l'immagine inquietante del post-umano o trans-umano e ritorna la minaccia del dis-umano, queste pagine riportano l'attenzione sull'umano, che implica un orizzonte di costruzione, di impegno, di autorealizzazione, impone un vincolo al rispetto e alla solidarietà e invita a liberarsi dalle ottiche troppo anguste e ad aprirsi a nuove ridefinizioni e progettazioni. La necessaria attenzione per le differenze deve accompagnarsi alla coscienza dell'universale, inteso come ciò che è universalmente umano, che accomuna, unisce e spinge a comunicare e lavorare insieme, proprio quando più forti sembrano diventare le spinte alle contrapposizioni e alle esclusioni, alle esasperazioni delle diversità di interessi e di (più o meno presunte) identità culturali. Come cuore dell'etica comune dell'umanità emerge il valore sintetizzante della solidarietà, qui proposto a partire dalle concezioni di alcuni tra i filosofi più determinanti della nostra tradizione culturale (come Immanuel Kant, Ernst Bloch, Jürgen Habermas) in vista di un'attivazione consapevole e corale tanto più urgente in una situazione di emergenza come quella della crisi pandemica.