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Nella storia dell'umanità la morale ha formato un binomio inscindibile con la religione. Tuttavia, nella cultura e nelle società occidentali moderne, le teorie etiche hanno concepito la morale in modo autonomo rispetto alla religione, oscurando o rimuovendo il suo fondamento teologico, al punto da legittimare la tesi di "un'etica senza Dio" nel dibattito pubblico. In quello accademico, poi, si moltiplicano le spiegazioni naturalistiche della morale che tengono in scarsa o nulla considerazione la religione. L'intento del libro, che tiene conto anche del recente dibattito anglo-americano sul tema, è quello di ricongiungere morale e religione a partire dalla visione teistica del mondo: una visione filosofica e al tempo stesso religiosa che riconosce l'esistenza di un Dio onnipotente, onnisciente, perfettamente buono, creatore del mondo. La tesi sviluppata è che un'etica su basi religiose, lungi dall'essere superata e inattuale, è in grado di offrire una giustificazione e una motivazione della morale che è più convincente di una secolare e di rappresentare, all'interno del pluralismo etico contemporaneo, una chiara alternativa al relativismo e al nichilismo morale.