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Il tema del sacrifico rappresenta la grammatica profonda della civiltà occidentale e orientale, il suo passato remoto e il suo presente. Un concetto non privo di ambiguità e contraddizioni - come dimostrano i molteplici studi fioriti negli ultimi decenni in correlazione ai concetti di "violenza", "dono", "salvezza" e a simboli come il "Cristo" - che pare oggi depotenziato, e quasi obliato. Il volume riflette sulla natura problematica del sacrificio, in chiave fenomenologica e alla luce della storia comparata delle religioni, attraverso una delle sue dimensioni più quotidiane: il pasto, l'atto del mangiare. Indagando il modello archetipico del mito dell'uomo primordiale ("Purusa"), emergono la dimensione universale e sacrale del cibo, la dialettica fra violenza ed espiazione, redenzione, comunione mistica.