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L'opera d'arte, le sue trasformazioni nell'epoca della riproducibilità tecnica, la storia negli anni del secondo conflitto mondiale che minaccia di inabissare l'intera civiltà europea: sono le questioni fondamentali della riflessione filosofica benjaminiana negli ultimi anni della vita. Nel loro drammatico intrecciarsi si rivela decisivo il ricorso a un respiro teologico del pensare, a partire dall'esperienza della rammemorazione in rapporto a un'esigenza di giustizia che non guarda solo al futuro, mirando ad accendere nel passato oppresso dei vinti la scintilla messianica della speranza. Un cóte filosofico, teologico e metafisico che si condensa in queste pagine mostrando la peculiarità della filosofia di Benjamin nel panorama novecentesco. Opera d'arte e storia si raccolgono nella figura estetico-teologica dell'Angelus Novus di Paul Klee, come mostra esemplarmente il confronto-dialogo tra la filosofia di Benjamin e l'arte di Anselm Kiefer che chiude il volume.