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La vicenda del vescovo di Patti Angelo Ficarra (1885-1959), destituito e assegnato alla diocesi-fantasma di Leontopoli Augustamnica, è una pagina significativa della storia dei dimissionamenti forzati di vescovi in epoca moderna. Da uno spaccato particolare quale è la Sicilia di quegli anni, il caso Ficarra rende possibile comprendere non solo un capitolo della storia interna alla Chiesa italiana tra fascismo e rifondazione dello Stato democratico, ma anche della società nazionale intesa come articolazione del sistema politico e della società civile in tutte le sue espressioni, in particolare nel rapporto con il sacro e con il cattolicesimo. Il volume riprende la tesi di Leonardo Sciascia che nel saggio Dalle parti degli infedeli (1979) ha sostenuto come altri l'interpretazione politica della caduta del vescovo di Patti, concentrando l'attenzione sul rapporto con la Democrazia cristiana, ma si propone di mettere in primo piano la ricostruzione documentata del suo profilo religioso e intellettuale. Approfondire il suo modo di interpretare la missione pastorale e le sue scelte non sempre conformi all'ideale di società cristiana allora egemone aiuta a sciogliere il paradosso Ficarra: quello di un uomo di profonda spiritualità e cultura teologica, in linea con gli indirizzi della Chiesa, che entra in rotta di collisione con la Gerarchia vaticana.