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"Il lettore fin dalle prime righe di questo libro capirà di trovarsi davanti un testo da meditare lentamente, colmo di contenuti e di problemi, che riguardano così la società e il potere come il cristianesimo stesso nel suo essere prima cattolico e poi cattolico-romano. In sottofondo, vi è la connessione tra le "metamorfosi della potenza sacerdotale" e le metamorfosi del cristianesimo, che si afferma nella società e al contempo si complica per il suo nesso con le società, le quali trovano nel loro cristianesimo l'elemento forte di identità: si cerca di superare la frammentazione identitaria con la definizione di un'ortodossia. Ma l'ortodossia non rimane all'interno delle chiese cristiane, estendendosi a regola della convivenza civile e politica, e attenua fino a perderla la sua natura eminentemente dottrinale, per diventare obbedienza ecclesiastica, con riferimento ultimo e, spesso, decisivo nel papa. È uno degli esiti possibili della potenza sacerdotale, che dal secolo XI venne a concentrarsi - a livello ecclesiastico, ecclesiologico e politico - nel vescovo della Chiesa di Roma. Un primato che giunge fino ai giorni nostri e fa comprendere i mutamenti che non eliminano il passato ma ne rendono nuovi i termini." (Grado Giovanni Merlo)