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È possibile esaurire i dilemmi etici in un conchiuso sistema di definizioni astratte? È evidente come essi prorompano quotidianamente proprio in questioni limite, nelle quali è sempre più difficile parlare di 'verità' e di 'valori'. Ciò spinge l'autore a porsi una domanda radicale: se non si dà una visione metafisica unitaria del reale e quindi dei suoi fondamenti etici, come può declinarsi un'etica che non voglia liquidare la questione in senso puramente relativistico, ma che cerchi ancora un 'dover essere' nel nostro stare al mondo? Si presentano qui i lineamenti per un'etica non astratta ma intrisa di verità e azione: fondata su un'oggettività normativa, come un imperativo del nostro agire che interroghi anzitutto il soggetto quale fonte di azione e decisione morale e centro di relazione. Un libro che, attraverso i classici da Aristotele, Kant, fino a Ricoeur e Levinas - e alcune delle più decisive correnti filosofiche - idealismo, positivismo, nichilismo -, per colpi di sonda va a ridefinire le categorie che fondano la filosofia morale: coscienza, responsabilità, norma, libertà... Un tentativo di congiungere la prospettiva storica a quella teoretica offrendo un'introduzione generale all'etica nei suoi volti più problematici e attuali, vale a dire laddove essa interseca la complessità della vita.