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Giovanni Coppolino Perfumi a dodici anni dalla morte prematura. Una figura di cittadino e di cristiano che ha lasciato di sé viva traccia di intelligenza, che ha reso con disinteressata dedizione prezioso servizio alla Chiesa e alla società bresciane, fervido esempio di attaccamento alla famiglia e agli amici. La sua opera ha lasciato tracce efficaci senza apparire, ha promosso la conoscenza dei problemi di casa nostra e abbozzato la loro soluzione attraverso la raccolta e l'analisi dei numeri, ha contribuito ad illuminare con obiettività la nostra realtà sociale ed economica, muovendosi con anticipo e con fine preveggenza. Fin dagli esordi e a lungo direttore dell'Associazione Bresciana di Ricerche Economiche, poi capo dell'Ufficio Studi della Banca San Paolo, dedito con operosità a varie istituzioni diocesane come le Ancelle della Carità e il Centro Pastorale Paolo VI, Giovanni Perfumi fu persona schiva (pochissime le immagini rimaste di lui) e mite che sempre privilegiò l'essere all'apparire e per sé si fece un punto di non prendere quasi nulla. Il presente volumetto si divide in due parti: nella prima parte sono raccolte sei testimonianze di amici e persone che l'hanno conosciuto; la seconda parte comprende scritti suoi e si suddivide in due sezioni: la prima contiene venti articoli da lui firmati sul "Giornale di Brescia", traccia evidente della sua curiosità e della sua intelligenza, nonché della modernità del suo approccio; la seconda contiene due brevi saggi.