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A causa dei fenomeni di globalizzazione dei mercati e di delocalizzazione produttiva, l'Italia si trova a dover affrontare un momento di forte omologazione delle identità regionali e di spersonalizzazione delle attività. Un appiattimento di quelle diversità culturali e sociali che da sempre hanno caratterizzato il genius loci e che hanno costituito un patrimonio di competenze e conoscenze intangibili ma di grande ricchezza e valore. In questo scenario, la disciplina del design si inserisce come elemento di connessione e di dialogo tra la cultura del fare e la cultura del progetto, svolgendo un ruolo efficace per quel che concerne lo stimolo e la valorizzazione di competenze e specificità produttive e culturali dei sistemi locali. Il libro approfondisce la tematica legata al trasferimento di conoscenze e competenze tra il design e l'artigianato focalizzandosi in particolar modo sul settore tessile-moda e individuando in questo rapporto virtuoso, un possibile fattore di innovazione per la produzione di nuovi beni ad alto valore aggiunto e un elemento di valorizzazione e di preservazione della cultura materiale connessa alla tradizione locale. L'intento è quello di dimostrare che esistono delle realtà artigianali di grande prestigio che contribuiscono a caratterizzare l'identità del territorio italiano perché testimonianza di antiche competenze che sono state tramandate nel tempo, di generazione in generazione, e che oggi possono diventare un potenziale fattore di innovazione.