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Il testo affronta il tema della prevenzione dei disastri dal punto di vista della pianificazione del territorio a rischio. Le riflessioni si sviluppano all'interno di un approccio fenomenologico, che considera i principi e i meccanismi che condizionano il comportamento della società nel breve e nel lungo periodo. L'azione di prevenzione è interpretata come un processo di interazione ed organizzazione sociale, che coinvolge le istituzioni e la popolazione nelle varie attività volte alla pianificazione urbanistica ed alla preparazione all'emergenza. Queste attività sono condizionate da fattori psicologici, culturali e relazionali che caratterizzano i soggetti ed i gruppi coinvolti nei processi di prevenzione. Nel testo viene esplorato il concetto di vulnerabilità socio-organizzativa, individuando una serie di fattori che caratterizzano la debolezza della società esposta a rischio sia in situazioni di emergenza che in tempi ordinari. Sono tali fattori che condizionano la capacità individuale e collettiva di far fronte ai disastri ed ai danni che ne possono conseguire. Al fine di esplicitare le considerazioni sviluppate in merito ai fattori socio-organizzativi che condizionano le attività di prevenzione, viene riportato un caso studio internazionale (gestione del rischio alluvionale a Boulder, in Colorado). Il testo conclude sottolineando la necessità di ridurre la vulnerabilità sociale ed organizzativa, all'interno delle politiche di prevenzione dei rischi...