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La metodologia della progettazione dell'architettura e dell'urbanistica attinge a fonti semiologiche del tutto analoghe ed utilizza procedimenti mentali che in gran parte sono attribuibili agli stessi modelli culturali. Dove si differenzia il progetto urbanistico da quello architettonico è nella lettura/rilevamento dei luoghi che sono oggetto delle trasformazioni che saranno indotte del progetto stesso. All'architettura il luogo si offre come un dato di fatto da comprendere nella sua immanenza, nella sua essenza attuale, fisica ed estetica. Il luogo per un urbanista, al contrario, è la matrice ed il condizionamento, la storia e la cultura antropica, il presente ed il passato di ogni categoria di intervento. Il tessuto, sia trama naturale o manufatto dell'uomo, è un coacervo di segni che si sono sedimentati, intrecciandosi e sovrapponendosi nel corso di secoli. Il tempo è dunque condizione di base, premessa e ratio per un corretto atto di progettazione urbanistica. Sulla base di queste considerazioni appare chiaro il significato e la finalità dell'uso della cartografia nella progettazione del territorio, del paesaggio e della città. La cartografia non è solamente il banale, ed ovvio, supporto cartaceo per l'azione progettuale, essa costituisce il necessario tramite per comprendere l'oggetto del progetto attraverso le sue varie species (geologia, pedologia, clivometria, idrografia, struttura dell'edificato, ecc.).