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Due volumi, ciascuno con il proprio cofanetto, dedicati alla catalogazione completa dell'opera di Aligi Sassu, un artista visionario che ha saputo esplorare e interpretare al meglio, attraverso la propria ricerca artistica, quella dimensione "mediterranea e mitica" vista e vissuta come metafora per eccellenza del "theatrummundi" dell'uomo". Nato a Milano nel 1912, Sassu ha una carriera artistica estremamente precoce: già nel 1927 espone in una mostra futurista alla Galleria Pesaro di Milano, mentre l'anno seguente è presente, a soli sedici anni, alla Biennale di Venezia. Con Bruno Munari firma nel 1928 il Manifesto della Pittura "Dinamismo e riforma muscolare". La sua prima mostra milanese importante ebbe luogo nel 1930 alla Galleria Milano diretta da Barbaroux. Superato il futurismo Sassu si avvicina al "gusto dei primitivi", a uno stile arcaico, con i suoi nuovi disegni e dipinti di paesaggio e di figura incentrati sul tema della città e delle sue moderne periferie industriali.