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Tra le fine del XIX e l'inizio del nuovo secolo si arriva al totale riconoscimento dell'invenzione e dell'originalità come momenti propri dell'iter fotografico, della autonomia e della natura estetica delle sue immagini. Anche la natura meccanica del mezzo e la sua iper-oggettività può essere interpretata ormai come scelta individuale dell'artista. Seguendo così le vicende dell'arte italiana dal 1850 ad oggi, il percorso espositivo si snoda attraverso la focalizzazione dei più significativi momenti storico-artistici e storico-fotografici, soffermandosi e valorizzando artisti e opere selezionati dalle collezioni della Galleria nazionale d'arte moderna e dall'Istituto nazionale per la Grafica. Il volume è generosamente illustrato per dare evidenza visiva all'intensità degli scambi tra i differenti mezzi espressivi; introducono il libro un saggio di Marina Miraglia sulla storia della fotografia, un testo di Silvia Bordini sugli scambi la tra pittura e la nuova tecnica ed un testo di Andrea Cortellessa sul rapporto tra letteratura e immagine. La mostra è incentrata sull'intenso rapporto tra le arti e la fotografia, dagli albori della nuova tecnica, quando la fotografia è utilizzata sia come modello e strumento del lavoro pittorico, sia come veicolo di diffusione della produzione artistica, alla progressiva affermazione come mezzo di espressione autonomo.