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Tra i protagonisti della stagione più affascinante e vivace dell'urbanistica e dell'architettura nella Matera del dopoguerra, Ettore Stella, architetto materano, testimonia, con le sue opere e i suoi progetti, il clima e lo spirito di rinnovamento e di riscatto che animava a quel tempo la città dei Sassi. Laureatosi presso la Facoltà di Architettura di Roma, dopo gli anni della guerra e un periodo di apprendistato nello studio romano di Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti, Stella fa ritorno a Matera per portare il suo contributo professionale e umano alla rinascita della città. Sue, infatti, sono le prime denunce sulle inumane condizioni di vita degli abitanti dei Sassi. La sua opera per la modernizzazione della città risulta tanto più coraggiosa e audace se solo si rifletta sulle condizioni di emarginazione di Matera nel tempo della sua breve esistenza. In questo ambiente egli introduce la nuova architettura, i nuovi fermenti e le nuove istanze del modernismo internazionale. Le lodi tessute per lui da Giuseppe Pagano sulle pagine di "Casabella", l'incoraggiamento di Bruno Zevi, l'amicizia di Adriano Olivetti aprono a Stella un futuro di tutto prestigio in una città che, ad onta delle sue difficoltà, sembra offrire serie possibilità all'architettura moderna. È a Matera che si sta organizzando un vero e proprio laboratorio nel campo delle ricerche urbanistiche ed architettoniche e Stella, ne è un pioniere. Il libro è accompagnato da una prefazione di Marco Mulazzani.