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Lo scopo del Premio Pritzker è "onorare annualmente un architetto vivente le cui opere realizzate dimostrano una combinazione di quelle qualità di talento, visione e impegno, e che ha prodotto contributi consistenti e significativi all'umanità e all'ambiente costruito attraverso l'arte dell'architettura". Conferito tutti gli anni a un architetto vivente per la sua opera, è quindi un importantissimo riconoscimento alla carriera. L'approccio teorico e progettuale di ciascun architetto è presentato attraverso citazioni tratte da interviste e scritti teorici: riflessioni personali sull'architettura contemporanea e sul modo di costruire mettono così in risalto il pensiero creativo alla base delle opere. Il libro, organizzato cronologicamente, procedendo a ritroso dal più recente (Kazuyo Sejima con Ryue Nishizawa nel 2009) al primo vincitore del premio nel 1979, l'americano Philip Johnson, presenta per ogni anno l'architetto insignito con un profilo biografico e i suoi principali progetti, illustrati con fotografie di interni ed esterni, sezioni, piante e schizzi. Da Zaha Hadid, prima donna a ricevere il premio nel 2004, a Renzo Piano e Aldo Rossi, unici due italiani presenti, dalle architetture di Kenzo Tange alle forme di Frank O. Gehry, tutti i premiati si raccontano attraverso le proprie parole, mentre le splendide immagini esprimono appieno la grandezza delle loro opere.