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Thomas Struth, sulla scia dei suoi maestri Bernd e Hilla Becher, è l'artista che assume consapevolmente la fotografia come linguaggio convenzionale della ricerca estetica. Sin dal principio il suo lavoro si presenta come una trascrizione del reale nel codice cifrato dell'immagine fotografica. Ed è una nostra deviazione culturale distinguere forma e significati nei diversi soggetti ritratti nel corpus della sua opera che mette in gioco architettura urbana (la serie dei paesaggi), arte classica (la serie dei musei), l'umanità come vuole apparire (la serie dei gruppi familiari) e ciò che invece resta imprigionato nel cuore oscuro della natura (la serie delle foreste).