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Nella complessa vicenda degli studi sui rapporti fra Oriente e Occidente le strade della ricerca si sono spesso divise: gli specialisti del mondo bizantino, del mondo occidentale e islamico, delle loro culture e tradizioni hanno finito per costruire storie diverse, chiuse all'interno di uno spazio settoriale, salvo le grandi eccezioni dei fondatori delle discipline dell'arte paleocristiana, bizantina, islamica. Un altro problema aperto resta quello delle comunicazioni fra i vari centri abitati dell'Occidente, quelli rivieraschi ma anche quelli all'interno. In tempi in cui il mare poteva essere inteso come luogo della divisione non facilmente percorribile, gli storici dell'arte hanno suggerito tesi diverse: isolamento delle diverse culture, distanza fra mondo bizantino, islamico e occidentale, oppure hanno sostenuto la tesi opposta, quella dell'integrazione. La storia dei commerci, quella delle Repubbliche marinare, quella delle Crociate hanno risentito spesso delle impostazioni nazionalistiche e ideologiche. Questo studio intende fornire la possibilità di contribuire, chiarendo momenti di integrazione, a suggerire un diverso approccio al problema. Certo è che sempre di più le tre culture sulle rive del Mediterraneo dimostrano di aver intrecciato rapporti e gettato ponti reciproci evidenti in tutte le espressioni artistiche.