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Singoli capitoli sono dedicati all'analisi dei dieci edifici maggiori che vi sorgono (e dei musei che saranno destinati a ospitare) a partire dal neoclassico Casino Nobile che un attento restauro ha riportato al suo primitivo splendore dopo decenni d'abbandono: è possibile ammirare così il fastoso salone da ballo ornato di stucchi, la sala ovale delle Muse, le stanze decorate in stile pompeiano o egittizzante. Interessanti anche il Casino dei Principi, un recente e suggestivo spazio espositivo, il Teatro Grande e il Villino Medievale con la sua ludoteca. Il monumento più bizzarro e fascinoso rimane tuttavia indubbiamente la fiabesca Casina delle Civette con le sue splendide vetrate eseguite su disegni di Cambellotti e di grandi artisti del Novecento. Un'appendice dà conto dei diversi disegni dei giardini fra finte rovine, colline artificiali e specchi d'acqua, e delle specie botaniche che fanno la bellezza della Villa.