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All'interno del volume si è tentato di tracciare un percorso omogeneo prendendo in esame quei vetri che hanno caratterizzato la produzione vetraia europea e intenzionalmente si sono analizzati alcuni degli oggetti più noti, quasi scontati, ponendoli a confronto con altri meno conosciuti. La produzione vetraia del XV secolo dimostra quanto ancora fosse preponderante l'influenza tecnica, prima ancora che formale, della vetreria romana, diffusa in tutta Europa e mantenuta viva in epoca medievale, in una sorte di 'custodia protetta' dai cenobi monastici. Successivamente, a metà del Quattrocento, emerse la vetraria muranese, favorita dalla propizia situazione commerciale ed economica di Venezia, che ideò nuove forme vetrarie, riscoprì antiche ricette e contemporaneamente sperimentò innovative tecniche. Nel Cinquecento le fornaci europe imitarono i vetri, le tecniche di esecuzione e decorative della vetraria veneziana e in tempi relativamente brevi furono in grado di manifestare linguaggi e scelte stilistiche autonome, coerenti e adeguate al gusto e alla cultura artistica delle singole nazioni.