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«Un libro ha corpo e vivezza se frutto di spinte interiori e di inarrestabili umori. Da ciò la sua necessità espressiva e la capacità di rivolgersi all'altro, al lettore, non solo trattenendolo ma rendendolo partecipe e uguale. Se poi è un libro di poesia - ossia edificio di parole strette nei significanti che chiamano il mondo e lo accolgono - spinte e umori si avvalgono di toni e di risonanze che insieme lacerano e confortano, disperdono e ricompongono. Questa di Luca Benassi è un'opera compatta nel segno alto e aperto della compassione. Compassione come patire insieme, come condivisione, qualità del portarsi dall'altra parte e nella misura più estesa travalicando l'umano e il creaturale per farsi anima del mondo, grumo nell'essenza. Una tale compassione è generata da un esercizio instancabile di attenzione, da un sentimento che mai cede alla negazione se, partendo da un sé che si conosce, tanto nella fragilità che nell'ardore, si fa testimone e compagno...» (Dalla prefazione di Elio Pecora)