Tab Article
"Una casa nella sabbia" occupa un posto particolare nell'opera di Pablo Neruda, e non solo perché si tratta dell'unico suo libro uscito in prima edizione in Spagna (Barcellona, Lumen, 1966) durante la lunga epoca del franchismo. La raccolta, infatti, si compone per gran parte di prose poetiche - pur non mancando qualche composizione lirica, come la celebre «Il dente di capodoglio»; circostanza questa non frequente nell'opera del grande poeta cileno, che ci riporta al clima di alcune raccolte giovanili come "L'abitante e la sua speranza" e "Anelli". Ma, soprattutto, "Una casa nella sabbia" è fra le opere più intime di Neruda, perché quella 'casa' è la famosa casa di Isla Negra, di fronte all'oceano, e protagonisti sono dunque il mare e gli oggetti che la animano, in particolare le polene - di cui il poeta era collezionista - che, come antiche divinità, popolano queste pagine. Perché la 'Medusa', la 'María Celeste', la 'Cymbelina', queste «statue di prua delle navi», non sono per Neruda semplici oggetti, ma creature vive nelle quali si compendia l'esperienza di un'intera vita. Prefazione di Giuseppe Bellini.