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Il secondo volume delle Storie di New York offre un ulteriore esempio del complesso rapporto di Edith Wharton con la sua città natale. La grande scrittrice americana lasciò New York nel 1907 per l'Europa, ove avrebbe in seguito vissuto a lungo, sempre conservando però un profondo legame con la città della sua giovinezza, fonte principale della sua ispirazione e dei suoi personaggi. Ma accanto alla descrizione dei balli delle debuttanti, delle splendide case sulla Fifth Avenue, di una società ove ancora aveva valore il riservato stile di vita della élite della vecchia New York, si affacciano nella narrazione della Wharton anche nuove classi sociali che con il tempo si affermeranno modificando definitivamente la cultura della città. Così, tra i tanti racconti dedicati alla upper class della vecchia e nuova New York inizia ad apparire, in particolare in questo volume, anche una nuova e più umile borghesia, e figure di sconfitti, come nel racconto qui compreso "II panorama di Mrs. Manstey".