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Questo volume raccoglie la più ampia selezione di poesie fino ad oggi presentata in Italia di una protagonista della poesia ispanoamericana del Novecento, Eunice Odio, nata a San José di Costa Rica nel 1919 e morta a Città del Messico nel 1974. Giornalista culturale (e non solo), critico d'arte, traduttrice (insegnò anche inglese e francese), la sua opera letteraria fu molto ammirata già in vita, anche da scrittori come Octavio Paz; ebbe però molti nemici, a causa soprattutto della sua fortissima vis polemica, e in particolare negli ultimi anni, ormai cittadina messicana, si trovò contro l'intera classe degli intellettuali della sinistra di quel paese che le rimproveravano la sua posizione molto critica nei confronti di Fidel Castro. La poesia di Eunice Odio è stata oggetto di una grande riscoperta negli ultimi anni; una poesia che certamente si avvicina alle esperienze del surrealismo, introdotto in America Latina in particolare dal poeta cileno Vicente Huidobro (e che peraltro arrivò a influenzare anche il giovane Pablo Neruda), ma che qui non vuole mai allontanarsi da una radice profondamente concreta, fisica, corporea. C'è chi ha parlato, a proposito per esempio della sua raccolta del 1948 'Gli elementi terrestri', di "materialismo mistico" (Loreina Santos Silva): un esito questo peraltro a cui non fu immune neppure la grande poesia spagnola dall'altra parte dell'Oceano, e basti pensare a uno dei capolavori dell'ultima stagione di Juan Ramon Jiménez, 'Animale di fondo'...