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Gli etruschi si stanziarono in Etruria (regione tra il Tevere a sud, l'Arno a nord, l'Appennino a est, il Tirreno a ovest), in Campania e nella Valle Padana. All'inizio dell'Età del Ferro, cui risalgono le testimonianze della cultura cosiddetta villanoviana, organicamente parte di quella etrusca, non esistevano un governo centrale, una legislazione univoca né confini ben stabiliti. Fin dalle prime manifestazioni, la cultura etrusca appare distinta da quella greca, da cui subì profondi influssi, e da quella romana che invece dagli etruschi assorbì tradizioni e costumi. Alla fine dell'VIII secolo a.C. si assiste a un progressivo cambiamento sociale, con il formarsi di ricche aristocrazie che nel secolo successivo manifesteranno la loro prosperità con tombe ricoperte da tumuli monumentali. È il periodo detto "orientalizzante" per le forti influenze culturali provenienti dal Mediterraneo orientale, documentate dalle importazioni di manufatti in ceramica e metallo e dalle imitazioni locali in area italica delle forme, della sintassi ornamentale e del repertorio figurativo. La ricchezza dell'Etruria derivava anche da giacimenti minerari che favorirono la crescita economica e culturale. Al termine del VII secolo a.C. si formarono poli urbani a dominio del panorama costiero, che in breve periodo raggiunsero notevole estensione. Questo momento prelude al periodo conosciuto come "arcaismo" (fine VII - metà V secolo a.C). L'organizzazione in città-stato, guidate da gruppi aristocratici, comportò lo i