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Il sistema radiotelevisivo italiano è caratterizzato da un livello di concentrazione oligopolistica del tutto anomalo nel panorama delle democrazie contemporanee. Questa anomalia è, in buona parte, conseguenza di leggi inadeguate, già obsolete nel momento della loro prima applicazione. Il gruppo di Astrid coordinato da Enzo Cheli e Paola Manacorda ha cercato invece di guardare al futuro. Ai grandi cambiamenti che l'evoluzione delle tecnologie provocherà negli anni avvenire. Il mondo della comunicazione radiotelevisiva sta infatti subendo una evoluzione profonda. Attraverso l'innovazione digitale e la convergenza delle reti, esso offre opportunità nuove per cambiare un sistema bloccato da troppi anni. Se ben governate, specialmente durante la fase di transizione verso le nuove tecnologie, queste innovazioni consentiranno di immettere nel sistema robuste dosi di concorrenza e di pluralismo, e di ricondurlo nell'ambito europeo, dal quale si è allontanato negli ultimi quindici anni. Organizzato intorno a dieci proposte fondamentali, questo paper suggerisce innovazioni radicali in tema di separazione tra reti e contenuti, di ridistribuzione delle risorse tecniche (frequenze) ed economiche (pubblicità), di garanzia dei diritti dell'utenza e del pluralismo dell'informazione.