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Fra il 1641 e il 1643, Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (Cortona 1597 - Roma 1669) realizzò su commissione del granduca Ferdinando II de' Medici il grande ciclo decorativo delle sale di rappresentanza di Palazzo Pitti, poi concluso dall'allievo e collaboratore principale Ciro Ferri. L'innovativa e grandiosa decorazione delle volte, che comprendeva pitture in affresco e stucchi, mirava a costruire un effetto straordinario, in cui le tre arti - pittura, scultura e architettura - creavano uno spazio aperto e senza limiti. Il tema principale, quello delle fasi della vita e dell'attività del sovrano, si esplica attraverso rappresentazioni mitologiche ed astronomiche, legate all'interesse della corte medicea per le recenti scoperte galileiane dei cosiddetti "astri medicei", i satelliti di Giove. Ognuna delle cosiddette Sale dei Pianeti, inizialmente pensate in numero di 7, poi ridotte a 5, è dedicata a una divinità e un pianeta che illustrano l'educazione affettiva del principe (Sala di Venere); la sua formazione all'apprezzamento delle arti (Sala di Apollo); le sue virtù eroiche (Sala di Marte); il buon governo (Sala di Giove); il coronamento della fama e della gloria (Sala di Saturno). Tre di queste Sale, quelle dedicate a Saturno, a Giove e a Marte, sono state oggetto, dal 1996 al 2008, di una importante e complessa campagna di restauri da parte dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Gli studi effettuati sulla tecnica delle pitture murali e degli stucchi e i risultati del restauro, qui presentati per la prima volta in una veste complessiva, hanno offerto l'occasione per un approfondimento del grande ciclo decorativo, di cui si dà ampio conto in queste pagine.