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Bruno Conte è un poeta che nasce pittore e scultore. Il volume offre un'antologia del suo percorso creativo, caratterizzato da ironia, garbo, sapienza. A partire da una lunga esperienza artistica, che muove dall'astrattismo surreale per virare verso elaborati plastici per lo più lignei, Bruno Conte sviluppa in parallelo un'attività letteraria, funzionale alla scultura: non manifestazioni diverse, bensì una strategia artistica unitaria, che agisce tanto sui linguaggi visivi quanto su quelli verbali. Nel lavoro di Conte, qui documentato e commentato nei saggi di Bruno Corà e Giorgio Patrizi, le arti si compenetrano, in una tensione estetica che, nell'abolire ogni senso quotidiano, aspira alla totalità.