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Il polittico Griffoni di Francesco del Cossa e Ercole de' Roberti è uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano. Risplendente di colori pregiati e di oro, racchiuso in una monumentale carpenteria lavorata dall'intagliatore cremasco Agostino de' Marchi, il superbo manufatto artistico decorava in origine l'altare della cappella posseduta da Floriano Griffoni nella basilica di San Petronio a Bologna. Nei primi decenni del Settecento, l'ancona viene smembrata per lasciare posto a nuovi arredi e le sue porzioni figurate, ridotte in quadri da stanza, nel corso dell'Ottocento sono disperse lungo le rotte del mercato antiquario e del collezionismo. Il volume indaga quest'opera complessa attraverso un riesame della pluriennale vicenda, storica e filologica, che ha consentito di assegnare una corretta paternità e una plausibile collocazione ai dipinti, oggi divisi in nove prestigiose sedi museali: National Gallery di Londra, National Gallery of Art di Washington, Louvre di Parigi, Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Pinacoteca di Brera, Musei Vaticani, Fondazione Cini di Venezia, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e Villa Cagnola di Gazzada.