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La stagione della pittura pisana raccontata in questo volume rappresenta uno straordinario crogiolo di esperienze e di linguaggi, alla cui costituzione hanno contribuito Cimabue, Giotto e Simone Martini. In questo clima prende le mosse e si afferma Francesco Traini, massimo pittore cittadino, la cui figura dalla biografia sfuggente è finalmente qui restituita nella sua statura artistica e inquadrata nel contesto culturale e storico di cui, assieme al senese Lippo Memmi e al fiorentino Buffalmacco, ma più a lungo di loro, fu indiscusso protagonista.