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Le celebrazioni per il cinquantenario della morte di Carlo Fornara (1871-1968) non avrebbero senso se non fossero occasione per una rilettura dell'artista alla luce di quelle che furono le radici della sua pittura, il suo mondo vigezzino in primis, il Divisionismo a seguire e la posizione in bilico nell'arte del Novecento, secolo che gli sfuggiva per premesse estetiche e filosofiche e in cui trascorse ben 68 anni della sua lunghissima vita. Si auspica che i dipinti e le opere su carta, scelti tra gli esiti più notevoli del pittore nell'arco di vent'anni, permettano agli odierni amanti dell'arte di afferrare l'importanza di una figura molto amata da un certo pubblico settentrionale, ma non ancora consacrata o del tutto compresa.