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Scultore, ricercatore, disegnatore e a volte chef, l'artista americano di origine irachena Michael Rakowitz (New York, 1973) prende spunto dalle storie di edifici e oggetti per creare ambienti coinvolgenti. Mosso dalle aspirazioni utopiche e dai disastri della modernità, il suo lavoro si concentra sul luogo e sul tempo: la modernista St. Louis, lo stile liberty di Istanbul, l'Afghanistan post-talebano, l'Iraq al volgere del secolo. Un instancabile narratore che esplora la caduta del conflitto e dell'esilio mentre si diletta nelle strategie vernacolari e attiviste che le comunità adottano per sopravvivere. Questo catalogo ampiamente illustrato delle sue opere più importanti è accompagnato da un saggio di Carolyn Christov-Bakargiev, un'intervista all'artista di Iwona Blazwick insieme ai contributi di Habda Rashid, Nora Razian, Ella Shohat e Marianna Vecellio.