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Un tempo celato sotto i vestiti, in quanto marchio di una trasgressione indicibile, negli ultimi decenni il tatuaggio ha subito un'evoluzione che lo ha trasformato molto in fretta da segno proprio dei maledetti o dei cosiddetti selvaggi a modifica del corpo socialmente accettata e decisamente popolare. Il volume si sviluppa su un asse storico-culturale e artistico che ripercorre alcune tappe della storia sociale del tatuaggio e della contemporaneità. In particolare vengono analizzati alcuni passaggi cruciali in cui l'Occidente si è nutrito di rappresentazioni proprie di popoli esotici o di classi sociali marginali, che hanno in seguito influenzato fortemente la cultura e l'arte contemporanea. I riferimenti iconografici per i tatuaggi e l'immaginario simbolico evocato diventano infatti fonte di ispirazione per artisti come Wim Delvoye, Santiago Sierra, Mary Coble, Kim Joon, Valie Export, che hanno dialogato con le molteplici fascinazioni e riflessioni che confluiscono e si dipanano da questa specifica modifica del corpo. Presentazioni di Maurizio Cibrario e Marco Biscione.