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"Per iniziare La creatività nasce dall'inquietudine dell'anima, almeno per la mia, per il mio essere sempre alla ricerca di nuove emozioni, di nuovi sogni, di amori, di ombre che si differenziano dalla luce diffusa. Mi prende un filo conduttore, un processo interno, una sorta di magia creativa che non mi abbandona e mi costringe a scrivere così, quasi sotto dettatura, all'infinito senza pause. Ma a un certo punto la mano è stanca, gli occhi allucinati e persi nel vuoto e tutto si ferma per necessità. Ho dovuto scomodare Federico García Lorca per capire meglio questo mio stato di inquietudine perenne che caratterizza la mia vita fin dall'infanzia e mi fa guardare attorno con voracità, con bulimia, con provocazione, e nasce dai ricordi perfetti nel mio bagaglio di favole e racconti indelebili. Il duende è il mio folletto ispiratore che mi mette in orbita e mi costringe alla creatività così dolce, immediata, spontanea, naturale e soprattutto autentica. Garda Lorca riflette e ti fa riflettere e trova facile facile il bandolo della matassa, la soluzione di quello stato originale di grazia che è la creatività. Ecco i miei racconti sono spesso il risultato di questa enfasi inquieta e spontanea che va a cercare le sue riflessioni nel passato ben sollecitato, che io affido alla memoria perché restino, se possibile, nel tempo. E il naufragar m'è dolce in questo mare... di inquietudine." (Enrico Baleri)