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Le fotografie di Marco Beck Peccoz, accompagnate da brevi testi storici e da un'introduzione di Antonio Paolucci, guidano alla scoperta di nove itinerari posti in luoghi di grande fascino paesaggistico, su cui si snodano teorie di cappelle che raccontano, con statue e affreschi, temi cari alla devozione cattolica. Il più antico Sacro Monte, quello di Varallo, iniziato nel tardo Quattrocento per volontà di un frate francescano, voleva condurre in una sorta di viaggio virtuale in Terra Santa quei visitatori che non potevano andarci in pellegrinaggio, riproducendo i luoghi storici legati alla vita di Cristo e popolandoli con immagini che mostravano quel che era avvenuto al loro interno. Grazie a Gaudenzio Ferrari, che vi lavorò nel primo Cinquecento, gli episodi del Vangelo vennero illustrati in scene di intenso naturalismo, con figure tridimensionali in tutto simili a persone vere, per fisionomia e sentimenti, con il fine di coinvolgere emotivamente i fedeli. A questo modello si ispirarono i Sacri Monti costruiti dopo il Concilio di Trento a Orta, Crea, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Belmonte, che sperimentarono questa nuova ed efficace forma di comunicazione religiosa. Nei Sacri Monti operarono artisti importanti come Gaudenzio Ferrari, i pittori Fiammenghini, Morazzone, Tanzio da Varallo, Moncalvo, gli scultori Tabacchetti e Prestinari, Giovanni d'Enrico, Dionigi Bussola, Giuseppe Rusnati, Antonio Busca, che sovente si alternarono nei diversi complessi costruendo scene vive e reali, coinvolgenti e ricche di pathos, attuali oggi come allora per i fedeli e i cultori di arte.