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Con la mostra "Brasile. Il coltello nella carne" il PAC di Milano prosegue l'esplorazione dei continenti sulle tracce dell'arte contemporanea, proponendo una selezione di 30 artisti brasiliani di diverse generazioni, attivi dagli anni Settanta in poi. 'Il coltello nella carne' (Navalha na Carne) è il titolo di un'opera teatrale dello scrittore brasiliano Plínio Marcos, particolarmente attivo durante gli anni della dittatura militare brasiliana. La mostra si dichiara così, sin dal titolo, in conflitto. Attraverso installazioni, fotografie, video e performance molti degli artisti invitati al PAC fanno riferimento a questo conflitto, che non ha un inizio e ancora meno una fine, è difficilmente riassumibile in parole e si traduce raramente in scontri fisici o battaglie. Non è un conflitto bellico, bensì sociale e, soprattutto, simbolico. Riunendo una serie di lavori realizzati in Brasile negli ultimi quarant'anni, la mostra rompe convenzioni e luoghi comuni senza pretendere di costituire un ritratto del paese o della sua scena artistica, ma piuttosto riflettendo sulla loro conflittualità: gli scontri, le violenze e i soprusi politici, sociali, razziali, ecologici e culturali. Un linguaggio diretto, all'apparenza ingenuo, ma in realtà carico di messaggi, racconta di sogni frantumati e di aspettative deluse, ma anche di un popolo che sa conservare un sorprendente ottimismo e una grande fiducia nel futuro.