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Il catalogo affronta l'opera di Marino Marini con gli strumenti di indagine della storia dell'arte. La mitologia che si è creata intorno alla sua figura (l'artista-vasaio; l'etrusco rinato; il primitivo toscano che si scopre moderno suo malgrado) ha condizionato la lettura del suo lavoro, facendone di fatto un artista fuori dalla storia. Qui l'opera di Marino Marini è stata invece posta a confronto diretto con le vicende della scultura europea del Novecento, con cui egli si è sempre misurato; e, soprattutto, a confronto con la scultura antica, che fu per lui oggetto di costante ispirazione e riflessione. I primi tre saggi contenuti in questo volume affrontano le principali questioni storiografiche oggi aperte negli studi sullo scultore: il suo posizionamento nel sistema dell'arte italiana degli anni trenta e quaranta; le letture critiche delle quali fu oggetto, e che ne cristallizzarono il mito; le fonti archeologiche cui attinse. Nella seconda parte otto capitoli rileggono altrettante stagioni del suo lavoro, dagli esordi agli anni sessanta, concentrandosi sull'evoluzione del linguaggio della sua opera scultorea. Chiude il volume un'edizione completa delle dichiarazioni di poetica di Marino Marini e delle sue interviste dal 1935 al 1973.