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Alessandro Bettagno (1919-2004), storico dell'arte veneziana, curatore di mostre, professore universitario, è l'ultimo della gloriosa generazione dei grandi studiosi del dopoguerra. Il suo nome s'associa da sempre con l'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini, di cui è stato per quasi mezzo secolo segretario e poi direttore, con le indimenticabili mostre di artisti veneziani da lui ideate e curate; ma l'instancabile, vulcanica attività di Bettagno si estese anche ad altre istituzioni, veneziane e italiane, apportando ovunque un inestimabile vento di modernità, di gusto internazionale e di pragmatica e illuminata gestione. È in sua memoria, per onorare la magnifica sequenza di mostre e di studi profondi e specifici sull'arte veneziana, condotti con il suo peculiare entusiasmo, che un gruppo di studiosi amici gli dedica questo volume, incentrato sul secolo più amato, il Settecento, e sui suoi protagonisti prediletti - che erano, non per caso, quelli più moderni e internazionali - da Antonio Pellegrini a Canaletto, Bellotto, Guardi, Piranesi, fino ad Anton Maria Zanetti, il suo "compagno" di vita, di cui si pubblica qui l'inventario della biblioteca. Come Zanetti e il gentiluomo veneziano di Canaletto, protagonista del Capriccio architettonico, scelto a emblema del volume, Alessandro Bettagno apre, assorto e curioso, una porta ideale sul Settecento a Venezia.